Recensione: "L'Arminuta", Donatella Di Pietrantonio


Un libro magnetico, ruvido, intenso e a tratti crudo. Come era cruda la situazione familiare de l'Arminuta, così la chiamavano i compagni di classe, in un paesino dell'Abruzzo, la ritornata.

«Ero l’Arminuta, la ritornata. Parlavo un’altra lingua e non sapevo più a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza.»

Ambientato negli anni '70. La ragazzina protagonista, viveva in una casa con una buona famiglia, adottiva, ma per motivi ancora sconosciuti, fu riportata dalla sua vera famiglia.

Una realtà completamente diversa da quella che viveva prima, passando da una casa confortevole, agli affetti delle sue amiche, all'amore incondizionato dei suoi genitori, o almeno quelli che credeva tali, ad una casa piccola e poco cibo.

Con una valigia in mano e una busta di scarpe suona alla porta, ad aprirle c'è sua sorella Adriana. È con l'aiuto di sua sorella, l'unica che le è rimasta accanto nei momenti di sconforto e fu proprio Adriana che le disse la verità sull'altra madre e del perchè fu riportata indietro...

Le situazioni che l'autrice riesce a descrivere, mi hanno lasciata, a volte senza parole. Sono molto affezionata a queste due sorelle, e soprattutto Adriana, una bambina molto spontanea, è riuscita a sorprendermi con il suo essere adulta e farmi sorridere.

«Mia sorella. Come un fiore improbabile, cresciuto su un piccolo grumo di terra attaccato alla roccia. Da lei ho appreso la resistenza. Ora ci somigliamo meno nei tratti. Ma è lo stesso il senso che troviamo in questo essere gettate al mondo. Nella complicità ci siamo salvate.»

Il libro è stupendo.

Mi è soltanto rimasta la curiosità del nome della protagonista, ma si può mettere da parte questa piccola nota "negativa", la storia mi è rimasta dentro, e senza dubbi, ti fa comprendere quanto possono essere tristi alcune situazioni familiari, ma allo stesso tempo dà al lettore la forza di affrontare la vita, la stessa forza che ha avuto l'Arminuta.

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